terça-feira, 24 de junho de 2014

Reggio Emilia

Reggio nell'Emilia (IPA: [ˈrɛʤʤonellemil:ja], Rèš in dialetto reggiano, Regium Lepidi in latino), comunemente noto come Reggio Emilia, è un comune italiano di 172.525 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna. La città fu municipio romano ed era chiamata Regium Lepidi, derivando il nome da Marco Emilio Lepido, fondatore della città e della via che dà il nome all'attuale regione. Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente la città venne quasi spopolata. Destinazioni per appassionati d’arte Lungo la via Emilia, a partire da Ariminum (Rimini), già al tempo dei Romani correvano ricche e vivaci quelle che oggi svettano fra le principali Città d’Arte dell’Emilia Romagna, con un percorso che attraverso Caesena (Cesena), Forum Livii (Forlì), Bononia (Bologna), Mutipa (Modena), Regium Lepidi (Reggio), Parma lulia Augusta (Parma) giungeva fino a Placentia (Piacenza). E accanto a Modena, con la sua Piazza Grande, la Torre della Ghirlandina e il Duomo, ben altre due Città d’arte balzano ancor oggi alla ribalta, fregiandosi del titolo Unesco di Patrimonio Storico dell’Umanità. Parliamo di Ferrara con il suo bel centro storico e le Delizie Estensi; e Ravenna, che vanta addirittura otto monumenti paleocristiani e bizantini, e i mosaici più belli del mondo. Queste testimonianze basterebbero da sole a certificare lo spessore del patrimonio culturale sedimentato in Emilia Romagna grazie alle sue genti lungo secoli di storia e cultura. Se non fosse che accanto ad esse, numerosi centri minori, antichi borghi e turriti castelli si stagliano fra colline e monti, lungo le valli e il fiume Po, ad arricchire il groviglio di piccoli e grandi luoghi da scoprire. E il visitatore intraprendente e curioso avrà solo l’imbarazzo della scelta in questo scrigno di Città d’arte, tutte così vicine, tutte così belle che, a piedi o in bicicletta, conoscerle è un piacere! E poi qui non c’è tempo per annoiarsi; tutto l’anno è un fiorire di eventi ed iniziative, tra mostre d’arte, spettacoli, tantissima musica - non dimentichiamo che Parma è la patria di Verdi e Bologna è Città Unesco della musica - condite con il profumo di sapori tutti tradizionali che si chiamano Prosciutto di Parma, Parmigiano reggiano, tagliatelle alla bolognese, aceto balsamico, piadina romagnola, per citare solo i più conosciuti, facendo tuttavia un torto alla bontà del paniere.

sexta-feira, 20 de junho de 2014

Provincia di Parma

La provincia di Parma (provîncia ed Pärma in dialetto parmigiano, provinça de Parma in ligure) è una provincia italiana dell'Emilia-Romagna di 432.363 abitanti, la quarta per popolazione. Confina a nord con la Lombardia (provincia di Cremona e provincia di Mantova), ad est con la Provincia di Reggio Emilia, a sud con la Toscana (provincia di Massa e Carrara) e la Liguria (provincia della Spezia e provincia di Genova), ad ovest con la provincia di Piacenza. La provincia di Parma venne istituita nel 1859, con decreto dittatoriale di Carlo Farini, in previsione dell'annessione dell'Emilia al Regno di Sardegna; era suddivisa nei circondari di Parma, di Borgo San Donnino e di Valditaro. Le rocche, le regge, le fortezze e i manieri della provincia di Parma sono unanimamente considerati tra i più belli e i meglio conservati d’Italia. Tanti gioielli, coordinati dall’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, magnifiche tappe di un suggestivo viaggio nel passato: al visitatore il piacere di intraprenderlo. Le suggestive e antiche vie che solcano l'Appennino parmense, portano alla scoperta di antichi castelli e fortezze che nel medioevo difesero il nostro territorio da attacchi nemici. Molte leggende e storie di conti e contesse rendono ancora più suggestiva la visita. Parma è una città piena di grazia, dove si respira un'atmosfera raffinata, da piccola capitale. Il suo centro, ricco di capolavori artistici, grandi aree verdi, piccoli e grandi tesori di epoche diverse, accoglie turisti e cittadini e li trattiene con garbo. Ma Parma non è solo la città, i suoi monumenti, la sua tradizione musicale e culturale. Parma è anche la sua provincia, il suo territorio, le infinite risorse che le fanno da corona: un paesaggio naturale e variegato che si estende tra il Po e il crinale appenninico, con tanti piccoli centri densi di storia e vitalità, di castelli, pievi mediovali e teatri. La Fortezza di Bardi, costruita nel IX secolo e seconda in Europa per dimensioni, maestosa sul suo sperone di diaspro rosso, presenta torri e camminamenti di ronda lungo le imponenti mura e, all’interno, una suggestiva piazza d’arme, le segrete e numerosi saloni affrescati. Attualmente la Rocca è sede del Museo della Civiltà Contadina. Il Castello di Compiano, posto sulla strada che collega l’Emilia alla Liguria e risalente all’anno Mille, domina il magnifico borgo ma anche l’intera Val Taro; il Castello di Corniglio, anch'esso in posizione dominante, offre la possibilità di pernottamento in un confortevole ostello.

Provincia di Ferrara

La provincia di Ferrara (pruvìncia ad Fràra in dialetto ferrarese) è una provincia italiana dell'Emilia-Romagna che sfiora i 351.639 abitanti. Confina a nord con il Veneto (provincia di Rovigo) e la Lombardia (provincia di Mantova) lungo il Po (e il Po di Goro nel delta del Po), a ovest con la provincia di Modena, a sud (lungo il Reno) con la provincia di Bologna e la provincia di Ravenna, a est con il mar Adriatico (tra il Po di Goro e la foce del Reno). È la provincia dell'Emilia-Romagna con maggiore estensione di riserve naturali e aree protette, che ammontano a circa 40.000 ettari (più del 15% della superficie totale). La provincia di Ferrara venne istituita nel 1859, con decreto dittatoriale di Carlo Farini, in previsione dell'annessione dell'Emilia al Regno di Sardegna; era suddivisa nei circondari di Ferrara, di Cento e di Comacchio. Nel 1929 cedette il comune di Pieve di Cento alla provincia di Bologna. Per il tempo libero, in provincia di Ferrara puoi trovare palestre e negozi di giocattoli, cinema e bar, gelaterie e locali, ma anche se la tua passione è lo shopping puoi scegliere tra profumerie, gioiellerie, negozi dove acquistare telefoni cellulari e personal computer di ultima generazione, e infine centri dove acquistare moto e automobili. Se non la conosci... La provincia di Ferrara offre infinite opportunità a chi voglia recarsi qui per una visita turistica, sotto ogni aspetto. Se vuoi venirci per le tue vacanze estive, puoi contattare un'agenzia di viaggi e scegliere se sistemarti in albergo, in residence, in campeggio o in un bed & breakfast. Ma la provincia di Ferrara è una meta perfetta anche per visite di qualche giorno: puoi venire qui per il Carnevale di Cento, o per il Buskers Festival di Ferrara, ma devi armarti di macchina fotografica per recarti nel capoluogo, se vuoi avere un ricordo di luoghi come il Palazzo dei Diamanti o la Cattedrale di San Giorgio. Un aspetto da non trascurare assolutamente in un viaggio nella provincia di Ferrara è sicuramente la cucina di questo territorio. Se vuoi assaggiare prelibatezze come la salama da sugo, lo gnocco fritto o la brazadela, puoi recarti nei ristoranti e nelle trattorie della zona, senza però dimenticare di acquistare un souvenir in gastronomie, pasticcerie e pescherie.

Provincia di Ravenna

La provincia di Ravenna (pruvenza ad Ravèna in romagnolo) è una provincia italiana dell'Emilia-Romagna di 386 591 abitanti. Confina a nord con la provincia di Ferrara, a ovest con la provincia di Bologna, a sud con la Toscana (provincia di Firenze) e con la provincia di Forlì-Cesena, a est con il mare Adriatico. La provincia di Ravenna venne istituita nel 1859, con decreto dittatoriale di Carlo Farini, in previsione dell'annessione dell'Emilia al Regno di Sardegna; era suddivisa nei circondari di Ravenna, di Faenza e di Lugo. Nel 1884 cedette alla provincia di Bologna i comuni di Castel del Rio, Fontana Elice e Tossignano. Città di ineguagliabile fascino, Ravenna ha origini antiche ed un passato glorioso che la vide tre volte capitale: dell’Impero Romano teodoraecorteo_particolarefoto-archivio-comune-diravennad’Occidente, del Regno romano-barbarico di Teodorico ed, infine, sede del potere di Bisanzio in Occidente attraverso l’Esarcato. La città è un vero e proprio scrigno che conserva tesori che rappresentano alcuni dei momenti più alti della storia dell’arte. Otto monumenti di Ravenna – primi tra tutti San Vitale ed il Mausoleo di Galla Placidia - sono inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e custodiscono il più ricco patrimonio di mosaici dell’umanità, risalente al V e al VI secolo. Il suo centro elegante che si snoda in vie sinuose - oggi punteggiate da eleganti negozi - ci rimanda ad un passato di centro lagunare, con una suggestiva visione della città cinta ed attraversata da lenti corsi d’acqua. Sotto il dominio veneziano, sul finire del ‘400, questi canali furono chiusi ma, di contro, si ricavarono nuovi spazi da dedicare alla città, come quello che andò ad ospitare l’elegante piazza maggiore, oggi Piazza del Popolo. Mare, pianura, collina, ambienti diversi che offrono prodotti unici. Dai sapori più semplici alla cucina più elaborata ai vini davvero inconfondibili, la Romagna è una terra generosa e l'Adriatico un mare ricco, che una tradizione enogastronomica attenta, curiosa e vivace, sa preservare e offrire in contesti d'eccezione. Inizia il tuo viaggio nel gusto e nel piacere.

Provincia di Modena

La provincia di Modena (pruvèinza ed Mòdna nei dialetti modenese, frignanese, carpigiano e mirandolese) è una provincia italiana della regione Emilia-Romagna, la seconda per numero di abitanti, subito dopo quella di Bologna. Confina a nord con la Lombardia (provincia di Mantova), a est con la provincia di Ferrara e la provincia di Bologna, a sud con la Toscana (provincia di Lucca e provincia di Pistoia), a ovest con la provincia di Reggio Emilia. Il passato della provincia è costituito dal ducato di Modena e Reggio (una realtà che precede di parecchio l'unità d'Italia) e alla cui voce si rimanda per la storia dettagliata dal XIII secolo al Regno d'Italia; basti qui ricordare che la casata nobiliare che ha segnato la storia del territorio è quella degli Estensi e che le province di Ferrara e di Lucca (la Garfagnana) sono state per molti anni consorti del Ducato Estense. La provincia di Modena venne istituita nel 1859, con decreto dittatoriale di Carlo Farini, in previsione dell'annessione dell'Emilia al Regno di Sardegna; era suddivisa nei circondari di Modena, di Mirandola, di Pavullo e di Castelnuovo di Garfagnana[1], quest'ultimo ceduto nel 1871[senza fonte] alla provincia di Massa e Carrara. Quando andarci e cosa vedere Piacevole in ogni stagione, Modena offre al turista straordinarie bellezze, tutte concentrate nel suo aggraziato centro storico, che raccontano i fasti di una città per lungo tempo capitale di un ducato, quello dei Signori d'Este, che qui risiedettero dal 1598. L'Unesco ha riconosciuto il valore universale dei suoi tesori dichiarando Il Duomo, Piazza Grande e la Torre Ghirlandina Patrimonio Mondiale dell'Umanità Piazza Grande è il cuore della vita modenese e il luogo in cui sono riuniti i monumenti più significativi e più amati. Il Duomo, opera del grande architetto Lanfranco e del maestro scultore Wiligelmo, uno dei massimi capolavori del Romanico europeo. Il Palazzo Comunale, la cui costruzione ha conosciuto diverse fasi a partire dal Medioevo. E a poca distanza dalla Ghirlandina, il seicentesco Palazzo Ducale, opera di Bartolomeo Avanzini, oggi sede della prestigiosa Accademia Militare. Risalendo lungo via Emilia, la grande arteria romana che attraversa la città, si arriva in Piazza Sant'Agostino sulla quale si affacciano l'omonima Chiesa, che conserva lo splendido "Compianto del Cristo morto" del Begarelli, scultore modenese del 1500, e il Palazzo dei Musei, sede di numerosi istituti culturali tra cui il Museo Civico d'Arte e quello Archeologico – Etnologico; la Galleria Estense, importante collezione che testimonia l'interesse della Signoria per le più diverse arti e la Biblioteca Estense, con i preziosi codici miniati dal XIV al XVI secolo. La Galleria è attualmente chiusa per restauri a seguito del sisma del 2012. Ad arricchire la città concorre il bellissimo MEF-Museo Casa Enzo Ferrari. Inaugurato nel marzo 2012, dopo un’accurato restauro, il complesso museale dedicato a Enzo Ferrari e all'automobilismo sportivo ospita la Casa Natale e la nuova galleria espositiva. L’allestimento multimediale nel corpo abitativo narra attraverso immagini, filmati inediti e preziosi cimeli un secolo di vita e di storia. Nella galleria espositiva, mostre temporanee rappresentano le vicende, gli attori e le competizioni dell’automobilismo modenese.

Abruzzo

L'Abruzzo o gli Abruzzi (IPA: [aˈbrut:tso]; Abbruzze o Abbrèzze in abruzzese, Abbruzzu in aquilano) è una regione dell'Italia peninsulare, compresa tra l'Adriatico e l'Appennino centrale,il cui capoluogo è L'Aquila. Pur essendo geograficamente parte dell'Italia Centrale, l'Abruzzo è legato storicamente e linguisticamente all'Italia Meridionale. Fino al 1963, formava insieme al Molise la regione Abruzzi e Molise, ma è nel 1233, con la costituzione del Giustizierato d'Abruzzo ad opera di Federico II di Svevia che, per la prima volta nella storia, venne identificato formalmente quel territorio che da quel momento in avanti verrà conosciuto come Abruzzo. Occupa una superficie di 10.763 km² e ha una popolazione di 1.314.815 abitanti. È diviso in quattro province: L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, e in 305 comuni. Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise. Si divide principalmente in una parte costiera nel versante orientale con le spiagge dell'Adriatico e in una parte montuosa dal lato occidentale con il Gran Sasso d'Italia, 2912 m s.l.m., il massiccio più alto degli Appennini continentali. La "Cortina del sud" (Pescocostanzo), Da d'Annunzio alle lenticchie passando per il terremoto... (Santo Stefano di Sessanio), Un comune da Bandiera blu (Martinsicuro), Un week-end tutto in bianco (Roccaraso), Il paese dei "serpari" (Cocullo), La perfetta sintesi tra cultura, natura e tradizione (Scanno), Scontrone: borgo medievale tra cielo, terra e pace (Scontrone) La parte orientale della regione è caratterizzata dalla presenza di un'ininterrotta e lunga fascia collinare, di notevole interesse paesaggistico. Le grandi bastionate montuose ad ovest ed il mare ad est, delimitano l'area collinare, così che questa sembra quasi sospesa tra il mare e le incombenti montagne. Le colline abruzzesi sono poco conosciute, eppure racchiudono un insieme di interessi assai variegati. Il paesaggio è stato interamente modellato dal lavoro dell'uomo per lo sfruttamento agricolo di terre molto vocate alla produzione di olio di oliva e vino. Il paesaggio è infatti caratterizzato dalla presenza di estesi oliveti e vigneti che conferiscono una nota di colore e di fascino. I colli, talvolta sono alti ed arcigni, talvolta sono caratterizzati da dolci e verdi declivi, oppure hanno pendii adagiati, quasi allungati. Non mancano formazioni calanchifere dovute a fenomeni di erosione. In ogni caso non mancano aree dove si sono conservati piccoli boschi di querce, pioppi, salici e aceri. Di sovente si trovano alberi quasi dimenticati, come il sorbo domestico, il giuggiolo, il moro, il gelso e molte varietà di antichi fruttiferi.

segunda-feira, 16 de junho de 2014

Provincia di Vicenza

La provincia di Vicenza (provincia de Vicensa in veneto) è una provincia italiana del Veneto di 872 109 abitanti. Confina a nord e a ovest con il Trentino-Alto Adige (provincia di Trento), a nord-est con la provincia di Belluno e la provincia di Treviso, a sud-est con la provincia di Padova, a ovest con la provincia di Verona. Le lingue più parlate sono l'italiano e il veneto. Nell'altopiano dei Sette Comuni ancora oggi si parla il cimbro[2]. La Provincia di Vicenza è uno dei primi enti provinciali italiani che, per il decreto salva Italia è retta da un commissario governativo che è l'ex presidente Attilio Schneck (Lega Nord). Al centro di quel triangolo dell'Italia nord-orientale dove le Alpi e l'Adriatico, il Po e il Garda, indicano l'antica Venetia, si estende il territorio vicentino, autentico "giardino del Veneto" particolarmente favorito dalla bellezza e varietà del paesaggio, dalla mitezza del clima e dall'eccezionale presenza di molteplici elementi di grande interesse culturale e turistico. Vicenza, antico insediamento paleoveneto, si sviluppò lungo la Postumia quando divenne Municipium romano nel 49 a.C.. Della Vicetia romana si possono osservare alcuni ponti, i resti del teatro Berga, l'area archeologica sotto il Duomo, il Criptoportico di una villa sul fiume, alcuni mosaici policromi conservati nel museo locale e le strutture di un acquedotto a Lobbia, a nord della città. La grandiosa Basilica dei SS. Felice e Fortunato é invece uno dei più significativi monumenti dell'arte paleocristiana del nord Italia. Racchiuso tra le sue mura medioevali e attraversato dai fiumi Bacchiglione e Retrone, il centro storico di Vicenza é dominato dall'imponente mole della Basilica Palladiana, che con altri edifìci storici caratterizza una delle più eleganti piazze artistiche d'Italia: Piazza dei Signori. E sono proprio i palazzi che si affacciano sulle piazze e lungo le vie del centro, firmati da Andrea Palladio (1508-1580), a fare di Vicenza un'affascinante "città d'autore", testimonianza mirabile di un'epoca che ha visto le magnifiche invenzioni del più celebre fra i teatri, il Teatro Olimpico, e della "Rotonda" simbolo delle ville venete nel mondo. Ma tutto il territorio vicentino é punteggiato da centinaia di ville che, oltre le loro cortine di pietra e ferrobattuto, rivelano nel loro splendido isolamento i parchi lussureggianti o gli ariosi giardini ornati da magnifìche statue; le armoniose facciate e le splendide pareti affrescate dai grandi maestri della pittura veneta documentano l'evoluzione del gusto e dell'arte nel corso di tre secoli di storia. E così anche per i castelli, alcuni trasformati in prestigiose residenze come quelle di Montegalda e Thiene, altri a ricordare storie e leggende che hanno creato fantastiche tradizioni, come i castelli di Marostica, che vigilano sulla Partita a Scacchi con personaggi viventi in costume o i castelli di Giulietta e Romeo a Montecchio Maggiore, ispiratori della storia d'amore più famosa del mondo.

Provincia di Treviso

La provincia di Treviso (detta Marca Trevigiana) è una provincia italiana di 888.249 abitanti del Veneto. Confina a nord con la provincia di Belluno, a est con il Friuli Venezia Giulia (provincia di Pordenone), a sud con la provincia di Venezia e la provincia di Padova, a ovest con la provincia di Vicenza. È la 17ª provincia più popolata d'Italia e la 14ª più densamente popolata, nonché una di quelle con il maggior aumento demografico degli ultimi anni. La città di Treviso ebbe un proprio distretto sin dall'epoca romana, quando venne dichiarata municipium. Esso era però molto più ristretto dell'attuale, limitandosi alla zona delimitata a sud dal Sile, a est dal Piave, a ovest dal Muson e a nord dal Montello. L'attuale provincia, infatti, si estende anche sugli antichi territori di altre città romane, ovvero Asolo (pedemontana di destra Piave), Altino (zona a sud del Sile) e Oderzo (sinistra Piave). Dopo la caduta dell'impero romano al potere politico si sovrappose quelle ecclesiastico. Verso l'anno Mille l'attuale Trevigiano risultava partito in due diocesi, quella di Treviso nella destra Piave e quella di Ceneda nella sinistra. Le due aree, comunque, costituivano una certa unità poiché ricadevano entrambe nella sfera di influenza della città che, nei secoli, si evolse a sede di contea, comune e infine signoria. Sul finire del Trecento la città entra nell'orbita della Repubblica di Venezia. Il Trevigiano venne smembrato in più reggimenti, a cui si aggiungevano alcune località con amministrazione feudale. Nonostante ciò, esso manteneva la sua integrità, poiché tutti i distretti, dipendevano in ultima dal podestà di Treviso. La provincia di Treviso, così come tutta la regione Veneto, è nota in tutta Italia per la produzione di arredamenti di grande qualità: qui potrai trovare rinomati centri di interior design e architettura d’interni, falegnamerie professionali e artigiani d’altri tempi intenti a cesellare rilievi in legno di sedie, poltrone e divani. L’economia della provincia è anche nota, in Italia e in Europa, per il fiorente settore dell’industria tessile e calzaturiera, e qui avrai l’imbarazzo della scelta fra tutti i negozi di scarpe e abbigliamento che costellano il territorio. Se non la conosci... È nota in tutta Italia per la celebre varietà di radicchio rosso. Per gustare un piatto a base di autentico radicchio trevigiano, prenota un tavolo in uno dei tanti ristoranti o trattorie tipiche della zona. Immancabile, poi, un bicchiere di Prosecco o, per i più giovani, un aperitivo a base di Spritz nei tanti bar, enoteche e locali del capoluogo. Se vuoi trascorrere qui un weekend di relax, puoi prenotare una camera in un hotel o albergo di Treviso e dintorni, dotato di tutti i comfort di cui hai bisogno, e goderti così una vacanza diversa dal solito.

quinta-feira, 12 de junho de 2014

Provincia diRovigo

Provincia di Rovigo Il comune di Rovigo si estende tra l'Adige a nord e il Canalbianco a sud, ad eccezione della frazione di Fenil del Turco che è situata tra il Canalbianco e lo scolo Zucca; si trova a circa 41 km dalla costa del mare Adriatico. Il territorio è estremamente pianeggiante e l'altitudine varia tra i 5 e gli 8 metri sul livello del mare. È attraversato dall'Adigetto e da numerosi canali artificiali che servono sia per la bonifica idraulica che per l'irrigazione. Tra questi il Ceresolo, il Rezzinella, il Valdentro, l'Adigetto, il Canalbianco, il Pontecchio, lo Zucca segnano, in alcuni tratti, i confini del comune; il Collettore Padano Polesano attraversa la frazione di Fenil del Turco. Il terreno è molto fertile e adatto in particolare alla coltivazione del mais e di prodotti orticoli di qualità. Sul Canalbianco si apre l'interporto di Rovigo, diventato operativo nel 1998. Il comune di Rovigo confina (in senso orario): a nord con i comuni di Barbona, Vescovana, Boara Pisani e Anguillara Veneta; a est con i comuni di San Martino di Venezze, Villadose e Ceregnano; a sud con i comuni di Crespino, Pontecchio Polesine e Bosaro; a ovest con i comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Villanova del Ghebbo e Lusia. La cosa bella è che qui, in Polesine, si trova un patrimonio artistico e culturale insospettabile. E’ proprio questo suo essere poco conosciuto, questo suo voler essere scoperto a poco a poco, senza conoscenze preconfezionate a renderlo ancora più prezioso. Qui ci si sente unici e speciali perché si ha l’opportunità di vedere, ammirare, apprezzare opere e monumenti che non sono oggetto di visita da parte del grande pubblico, ma che sono di altrettanto pregio e rilievo delle grandi opere più conosciute. Il numero di ville e palazzi storici presenti nei 50 comuni della provincia di Rovigo colpisce perfino chi vive qui da sempre. Luoghi in cui si respira la storia, la vita del passato, in cui si possono immaginare i riti, le abitudini, le vicende dei personaggi, delle famiglie, delle illustri personalità che hanno vissuto e operato in Polesine nei diversi momenti storici. E che dire dei capolavori custoditi non solo nella Pinacoteca del capoluogo, ma anche nelle chiese, nelle dimore storiche, nei palazzi, nelle ville. E poi i musei, tante realtà grandi e piccole che conservano reperti e testimonianze di epoche diverse e attraverso i quali è possibile entrare in contatto diretto con le tradizioni e la storia di questo territorio. Insomma, i visitatori che amano l’arte e sono interessati ad un soggiorno che contempli anche itinerari culturali, non hanno di che annoiarsi in Polesine!

quarta-feira, 11 de junho de 2014

Provincia di Trieste

Capoluogo della Regione Friuli-Venezia Giulia, ha più di duecentomila abitanti. Sorge sul golfo omonimo, ai piedi dell'altopiano del Carso, tra i torrenti Farnet e Rosandra. E' medaglia d'oro al valor militare. La provincia di Trieste (provincia de Trieste in dialetto triestino, Tržaška pokrajina in sloveno) è una provincia italiana del Friuli-Venezia Giulia, di 239.972 abitanti. È la meno estesa delle province italiane a causa della perdita di territori (Istria e Carso), ceduti alla Jugoslavia dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Inoltre è la provincia italiana che ha meno comuni , ma è la quarta per densità abitativa. Il territorio, già parte del Litorale austriaco, venne annesso all'Italia con il trattato di Rapallo del novembre 1920. La Provincia di Trieste venne istituita con regio decreto n. 1353 del 17 ottobre 1922, che creò la prefettura di Trieste ponendo fine al peculiare assetto amministrativo giuliano che tramite il Commissariato Generale Civile della Venezia Giulia aveva di fatto prolungato l'assetto amministrativo asburgico del Litorale. La provincia comprendeva nel 1922 la bassa e media valle dell'Isonzo con i suoi affluenti fino a Gradisca e l'entroterra carsico triestino. Durante l'occupazione della Jugoslavia dal 1941 al 1943 confinava anche con la neocostituita provincia di Lubiana. Nel 1927 con la ricostituzione della provincia di Gorizia, già soppressa nel 1923, alcuni territori vennero ceduti ad essa. Durante la seconda guerra mondiale la Repubblica Sociale Italiana - Le aree segnate in verde (tra cui l'OZAK ossia la Zona d'operazioni del Litorale adriatico facevano ufficialmente parte della R.S.I. ma erano considerate dalla Germania zone di operazione militare e sottoposte a diretto controllo tedesco. In seguito all'armistizio italiano fu occupata dalla Germania nazista e inserita nella Zona d'operazioni del Litorale adriatico pur mantenendo la sua identità. Trieste è bella, piace e affascina. È la meta giusta per il turismo leisure e il turismo business & incentive. Per passare il proprio tempo libero o organizzare congressi e attività di marketing aziendale, godendo della sua elevata qualità di vita. Trieste offre attività culturali di altissimo livello - il teatro lirico Verdi, tre teatri di prosa, numerosi musei d'arte e musei scientifici, mostre e festival cinematografici -, il castello di Miramare, i tanti segni della storia e della letteratura del '900 e della sua multiculturalità anche religiosa, il mare e le sue risorse, l’integrazione con il Carso, l'ambiente e le sue produzioni enogastronomiche di nicchia, le fiere - Olio capitale, TriestEspresso Expo e Prosecco -, lo sport e la regata velica più affollata del mondo - la Barcolana -, il suo vento - la Bora -. E da quest'anno Trieste torna a essere porto di imbarco e di transito delle compagnie di crociere più prestigiose del Mediterraneo, moltiplicando così le occasioni per conoscerla e amarla.

Comune di Verona

Comune di Verona Capoluogo della omonima provincia veneta, ha più di duecentocinquantamila abitanti. Sorge allo sbocco della valle dell'Adige, tra la pianura padana e le pendici prealpine della bassa val Lagarina. E' medaglia d'oro al valor militare. Comuni Confinanti Bussolengo, Buttapietra, Castel d'Azzano, Grezzana, Mezzane di Sotto, Negrar, Pescantina, Roverè Veronese, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, San Mauro di Saline, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sona, Tregnago, Villafranca di Verona La storia di Verona si estende dalla fondazione del primo nucleo abitativo sul colle San Pietro, risalente probabilmente al neolitico, sino ai giorni nostri: le testimonianze di una storia così antica e ricca sono visibili nei monumenti, per le strade e le piazze, e perfino nel sottosuolo, dove emergono le rovine ed i manufatti delle antiche civiltà preistoriche, ma soprattutto romane. La cui scelta fu naturale, poiché presentava (e presenta) condizioni naturali favorevoli: la collina era facilmente difendibile da attacchi esterni; le rive dell'Adige potevano essere pericolose, poiché il fiume esponeva le zone circostanti a piene annuali; il colle si trovava alla conclusione della val d'Adige, la principale via di comunicazione con le popolazioni del nord Europa, ma oltre a questa passavano anche altre importanti strade preistoriche. Sotto l'Impero di Augusto Verona divenne un nodo strategico ancora più importante, poiché fu utilizzata come base temporanea per le legioni, in particolare dopo la conquista della Rezia e della Vindelicia (15 a.C.). E proprio l'accresciuta importanza della val d'Adige, quale collegamento con il nord Europa, ed in virtù dell'importanza strategica di Verona, permise la costruzione della via Claudia Augusta, che da Ostiglia (dove arrivava un'altra strada da Roma) portava fino al passo del Brennero e quindi nell'attuale Austria. Augusto provvide a risistemare la penisola tramite la suddivisione in undici regiones, Verona venne quindi incorporata nella Regio X Venetia et História, che includeva Galli Cenomani, Reti, Euganei, Veneti, Carni ed Istri.

Venezia

Comune di Venezia Capoluogo della Regione Veneto, ha circa duecentosessantamila abitanti. Sorge su di un insieme di isole poste nell'omonima laguna, nel golfo di Venezia, localizzata al termine di quella porzione di pianura veneta compresa tra i fiumi Brenta e Piave. Parte del territorio comunale (Mestre, Marghera) è ubicato in terraferma o su altre isole della laguna di Venezia. Venezia è gemellata con Suzhou (provincia di Jangshu, Cina), dal marzo 1980, Sarajevo (Bosnia Erzegovina), dal maggio 1994 e Tallin (Estonia). Quartieri: San Marco-Castello-Sant'Elena-Cannaregio, Dorsoduro-San Polo-Santa Croce-Giudecca, Lido-Malamocco-Alberoni, Pellestrina-San Pietro in Volta, Murano-Sant'Erasmo, Burano-Mazzorbo-Torcello, Favaro-Campalto, Carpenedo-Bissuola, Mestre Centro, Cipressina-Zelarino-Trivignano, Chirignago-Gazzera, Marghera-Catene-Malcontenta Altre località: Isola delle Vignole. Il comune di Venezia comprende sia territori insulari che di terraferma ed è articolato attorno ai due distinti centri di Venezia (al centro dell'omonima laguna) e di Mestre (nella terraferma). La città di Venezia è stata per più di un millennio capitale della Repubblica di Venezia e conosciuta a questo riguardo come la Serenissima, la Dominante e la Regina dell'Adriatico. Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, Venezia[12] è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo ed è annoverata, assieme alla sua laguna, tra i siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO[13]: questo fattore ha contribuito a farne la terza città italiana (dopo Roma e Milano) con il più alto flusso turistico[14], in gran parte proveniente da fuori Italia. La laguna veneta si forma nell'800 a.C. circa da un precedente ambiente fluvio-palustre e si suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall'epoca preistorica vista la ricchezza di risorse che favorivano caccia e pesca[23]. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben radicata nella zona con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l'Adriatico con il centro e nord Europa, in questo periodo vengono a svilupparsi alcuni insediamenti, tra i quali spicca, ormai con una fisionomia protourbana, il centro di Altino[24]. Per la sua conformazione, Venezia, dispone di oltre 400 ponti tra pubblici e privati che collegano le 118 isolette su cui è edificata, attraversando 176 canali[36]. La maggior parte di essi sono costruiti in pietra, altri materiali comuni sono il legno e il ferro. Il più lungo è il ponte della Libertà che attraversa la laguna veneta, collegando la città con la terraferma e permettendo così il traffico veicolare. Il progetto è del 1931, ad opera dell'ingegnere Eugenio Miozzi, mentre la sua inaugurazione si è avuta nel 1933, con il nome di Ponte Littorio. Il ponte dei sospiri Il principale canale che taglia la città, il Canal Grande, è attraversato da quattro ponti: il ponte di Rialto è il più antico (edificato intorno al XVI secolo); il ponte dell'Accademia; il ponte degli Scalzi, quest'ultimi costruiti sotto la dominazione asburgica e ricostruiti nel XX secolo, e infine il ponte della Costituzione, posto in opera nel 2008 su progetto dell'architetto Santiago Calatrava.

Bologna

Bologna Esistono varie leggende sulla nascita di Bologna, alcuni attribuiscono la sua fondazione all'umbro Ocno, messo in fuga dall'Umbria dall'etrusco Auleste, che fondò un villaggio dove ora sorge Bologna, e successivamente ancora scacciato dagli etruschi. Già nell'età del bronzo comparvero i primi insediamenti, ma solo nell'età del ferro, attorno all'anno 1000 a.C., fu creato un centro ben organizzato, costituito da quattro villaggi, crocevia fra nord e sud, abitato da gente di stirpe italica, appartenti alla cultura Villanoviana, nome derivato dalla località (Villanova di Castenaso) a 7 chilometri da Bologna in cui, nel 1853, il conte Giovanni Gozzadini scoprì il primo gruppo di tombe appartenenti a questa civiltà. Attorno al VI secolo a.C. apparvero gli Etruschi che, mescolandosi con la popolazione locale, imposero la loro cultura e battezzarono la città col nome di Felsina. In questa età Felsina si trasforma e diviene un centro urbano ben organizzato e assume un ruolo importante nei rapporti commerciali tra gli insediamenti della Pianura Padana. Nel IV sec. a.C. la città venne assediata, occupata, distrutta e ricostruita dai Galli Boi che cambiarono il nome in Bona. pianura Padana nella «TabulaPeutingeriana» Nel 191 a.C. la città fu conquistata da Scipione Nasica e divenne colonia romana latinizzando il nome in Bononia. Il centro abitato di Bononia fu notevolmente ampliato. Bononia non aveva cinta muraria e l'abitato si ampliò senza soluzione di continuità. Nell'anno 88 a.C., Bononia cambiò il suo stato giuridico e da colonia di diritto latino divenne municipio. I suoi cittadini acquisirono la cittadinanza romana. Nel 53 d.C. fu distrutta da un incendio rovinoso ma, grazie all'abbondanza delle sue risorse e ad un aiuto dello stesso imperatore Claudio, riuscì a riprendersi in breve tempo. Nell'età augustea, in Bononia furono effettuati importanti lavori di urbanistica, quali pavimentazioni stradali in lastre di trachite, canali e fognature. Tuttavia l'opera più importante fu il famoso acquedotto che, prelevando acqua dal torrente Setta, la portava, come avviene tuttora, in una cisterna di chiarificazione alle porte della città con una galleria di oltre venti chilometri; da quì veniva distribuita alle fontane pubbliche e alle terme tramite tubazioni di piombo «fistolæ». invasioni barbariche L'alto Medioevo, con le invasioni dei barbari, fu un periodo di decadenza per Bologna, gran parte delle abitazioni furono abbandonate, e la città si ridusse dentro le mura come una piccola fortezza. In quel periodo Sant Ambrogio, in visita alla città, la descrisse come il "cadavere di semidistrutta città"

La Provincia di Padova

La Provincia di Padova Padova (Pàdova, Pàdoa o Pàoa in veneto, Patavium in lingua latina) è un comune italiano di 210 018 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Veneto. È il terzo[4] comune della regione per popolazione (preceduta da Venezia e Verona) ed il più densamente popolato. Nei suoi dintorni si è creata un'importante conurbazione che secondo il censimento del 2011 raggiungeva i 406.349 residenti. È oggi un ragguardevole centro economico, uno dei più importanti e grandi centri di trasporti intermodali, anche fluviali, di tutta Europa e rappresenta attualmente il più grande interporto del nord Italia. È la città di Sant’Antonio, di Giotto e di Galileo: qui devozione, arte e scienza sono un connubio inscindibile. Non lasciatevi sfuggire la visita alla Cappella degli Scrovegni, all’Università degli Studi di Padova (Teatro Anatomico e l’Orto Botanico) e alla Basilica del Santo. L’emozione si arricchisce con una passeggiata in centro storico, tra le piazze all’ombra del possente Palazzo della Ragione e una sosta presso il Caffè Pedrocchi. La provincia di Padova si estende dai colli Euganei alla Laguna di Venezia proponendovi paesaggi mozzafiato, dal dolce profilo dei rilievi alla verdeggiante pianura. Il territorio è impreziosito da città murate e borghi senza tempo (Cittadella, Monselice, Este, Montagnana, Arquà Petrarca) che custodiscono perle artistiche di grandissimo livello. Possenti castelli, baluardi e roccaforti rivelano il glorioso passato Medievale, mentre le eleganti ville e i lussureggianti giardini e parchi storici il passaggio dei nobili veneziani.

terça-feira, 10 de junho de 2014

La Provincia di Belluno

La provincia di Belluno Provincia de Belùn in veneto, provinzia di Belum in ladino è una provincia italiana del Veneto; risulta al contempo la meno popolata (213.474 abitanti) e la più estesa (3.678 km2) della regione. Occupa il settore settentrionale del Veneto ed è caratterizzata da un territorio prevalentemente montano; la maggior parte dei gruppi dolomitici è compresa all'interno dei suoi confini, per cui può essere ritenuta la provincia delle Dolomiti per eccellenza. Il Piave, che la attraversa da nord a sud, è il principale corso d'acqua. Uno dei settori più importanti per l'economia è il turismo: la provincia può vantare alcune delle stazioni turistiche montane più note a livello nazionale, tra cui Cortina d'Ampezzo, lo SkiCivetta con Selva di Cadore, Alleghe e Zoldo Alto, Auronzo di Cadore, Falcade, Arabba, Sappada, Alpe del Nevegal e in generale le zone del Cadore e dell'Agordino. L'istituzione della provincia di Belluno risale ai sommovimenti politico-militari accaduti tra i secoli XVIII e XIX. Furono aggregati assieme alcuni territori – in particolare il Bellunese, il Feltrino, il Cadore e la contea di Mel - che durante la Serenissima facevano capo a propri organi di governo. Con il Regno Italico furono superate le antiche forme di governo locale, come, a Belluno, i Consigli Maggiore e Minore dei nobili, l’Università dei popolari, il Corpo territoriale dei villici. La ragione principale della scelta di Belluno a capoluogo attiene alla sua posizione geografica centrale, nel medio corso del Piave.