quarta-feira, 11 de junho de 2014

Bologna

Bologna Esistono varie leggende sulla nascita di Bologna, alcuni attribuiscono la sua fondazione all'umbro Ocno, messo in fuga dall'Umbria dall'etrusco Auleste, che fondò un villaggio dove ora sorge Bologna, e successivamente ancora scacciato dagli etruschi. Già nell'età del bronzo comparvero i primi insediamenti, ma solo nell'età del ferro, attorno all'anno 1000 a.C., fu creato un centro ben organizzato, costituito da quattro villaggi, crocevia fra nord e sud, abitato da gente di stirpe italica, appartenti alla cultura Villanoviana, nome derivato dalla località (Villanova di Castenaso) a 7 chilometri da Bologna in cui, nel 1853, il conte Giovanni Gozzadini scoprì il primo gruppo di tombe appartenenti a questa civiltà. Attorno al VI secolo a.C. apparvero gli Etruschi che, mescolandosi con la popolazione locale, imposero la loro cultura e battezzarono la città col nome di Felsina. In questa età Felsina si trasforma e diviene un centro urbano ben organizzato e assume un ruolo importante nei rapporti commerciali tra gli insediamenti della Pianura Padana. Nel IV sec. a.C. la città venne assediata, occupata, distrutta e ricostruita dai Galli Boi che cambiarono il nome in Bona. pianura Padana nella «TabulaPeutingeriana» Nel 191 a.C. la città fu conquistata da Scipione Nasica e divenne colonia romana latinizzando il nome in Bononia. Il centro abitato di Bononia fu notevolmente ampliato. Bononia non aveva cinta muraria e l'abitato si ampliò senza soluzione di continuità. Nell'anno 88 a.C., Bononia cambiò il suo stato giuridico e da colonia di diritto latino divenne municipio. I suoi cittadini acquisirono la cittadinanza romana. Nel 53 d.C. fu distrutta da un incendio rovinoso ma, grazie all'abbondanza delle sue risorse e ad un aiuto dello stesso imperatore Claudio, riuscì a riprendersi in breve tempo. Nell'età augustea, in Bononia furono effettuati importanti lavori di urbanistica, quali pavimentazioni stradali in lastre di trachite, canali e fognature. Tuttavia l'opera più importante fu il famoso acquedotto che, prelevando acqua dal torrente Setta, la portava, come avviene tuttora, in una cisterna di chiarificazione alle porte della città con una galleria di oltre venti chilometri; da quì veniva distribuita alle fontane pubbliche e alle terme tramite tubazioni di piombo «fistolæ». invasioni barbariche L'alto Medioevo, con le invasioni dei barbari, fu un periodo di decadenza per Bologna, gran parte delle abitazioni furono abbandonate, e la città si ridusse dentro le mura come una piccola fortezza. In quel periodo Sant Ambrogio, in visita alla città, la descrisse come il "cadavere di semidistrutta città"

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